Il mercato immobiliare negli ultimi 5 anni sta vivendo un'inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti: tassi bassi ed in calo, tranne il biennio 2022-23 dove ci sono stati rialzi e, numero di immobili usati sempre più esiguo. Tradotto: la domanda è maggiore dell'offerta e questo causa anche un aumento dei prezzi, spesso molto vicini come manovra, alla mera speculazione. Lo stesso percorso viene seguito dagli immobili in affitto. Nell'era durante e post Covid, i cittadini proprietari di immobili messi a rendita hanno via via ceduto alle lusinghe del mercato e venduto. Chi invece resiste, spesso chiede garanzie ancora superiori a quelle di un istituto di credito che decide di finanziare un richiedente.
Nel terzo trimestre del 2024, la percentuale per affittare una casa, detto anche tasso di sforzo, in Italia è aumentata del 2,9% rispetto all'anno precedente. Secondo uno studio degli esperti del settore la quota di reddito familiare necessaria per affittare un’abitazione con due camere da letto è salita dal 27,4% del 2023 al 30,3% nello stesso periodo del 2024.
La crescita del tasso di sforzo per gli affitti in Italia è legata a diversi fattori, variegati e complessi. Un valore che indice maggiormente è l’aumento dell’inflazione, che sta comprimendo il potere d’acquisto delle famiglie, aggravando la situazione per chi è deve affrontare l’adeguamento annuale del canone di locazione. La situazione è certamente non semplice nei centri urbani medio-grandi, con una forte presenza di affitti brevi o temporanei, spesso destinati a turisti, che in una sorta di guerra dell'affitto, battagliano con i residenti locali che invece sono interessati ad affitti medio-lunghi, per poter costruire una famiglia ed un futuro.
In Italia, dieci capoluoghi presentano un tasso di sforzo per l’affitto superiore alla media nazionale del 30,3%. Tra le principali città, spiccano Napoli (44,9%), Firenze (40,1%), Venezia (39,6%), Milano (37,9%), Roma (37,2%), Massa (41,6%), Como (40,2%), Verbania (34%), Vicenza (33,7%) e Brescia (31,3%). Nelle restanti 84 città italiane, il tasso di sforzo si colloca sotto la media nazionale, con valori che vanno dal 30,2% di Bologna al 12,8% di Biella, il capoluogo più accessibile per chi cerca un’abitazione in affitto.
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